A seguito di una ricostruzione dettagliata degli elementi presenti in fascicolo e tramite un sopralluogo del luogo del sinistro, è stata approntata una teoria della dinamica del sinistro mediante vari calcoli e prove teoriche utili a definire con la migliore approssimazione possible quanto accaduto.

Secondo la ricostruzione teorica, come sopra anticipato, l'autoveicolo percorreva la SP in direzione opposta a quella del motoveicolo, entrambi sulla stessa carreggiata a causa dei lavori.
L’autoveicolo sopraggiungeva a velocità relativamente elevata in funzione della situazione di pericolo dovuta ai lavori e comunque superiore al limite circa 70-75 Km/ h (limite 50 km/h), mentre il veicolo Piaggio Vespa aveva una velocità relativamente moderata 25-30 Km/h.

Entrambi i veicoli si trovavano a marciare su un tratto abbastanza regolare e rettilineo, quindi con nessuna difficoltà in termini di visibilità sia per identificare il pericolo dovuto ai lavori in corso e sia per scorgere il veicolo opposto in arrivo.

D’altra parte nonostante la carreggiata fosse di modesta entità, era comunque sufficiente larga per far passare entrambi i veicoli in emergenza e sopratutto a passo d’uomo (vedere fig. 18).

Le tracce di frenata dell'auto suggeriscono che il conducente si sia accorto del pericolo in ritardo (circa 2 secondi prima dell’impatto), e abbia azionato i freni nel tentativo di evitare l’impatto ma data la velocità iniziale e la posizione del motociclo non abbia avuto ne il tempo di arrestare l’auto ne tanto meno di scansare il pericolo. La posizione del punto d’impatto, abbastanza centrale rispetto alla carreggiata (l’unica disponibile per la marcia di entrambi i mezzi) e l’angolo di arresto de veicolo A (circa 10°C rispetto alla linea di mezzeria verso la banchina) suggeriscono che il veicolo B (motociclo) stesse occupando una posizione centrale sulla carreggiata e non fiancheggiando la mezzeria tenendosi più a destra possibile nel senso di marcia per permettere il passaggio di altri veicoli in senso opposto (come parzialmente indicato anche nelle testimonianze).

Facendo riferimento al codice della strada art. 42 “Strettoie e sensi unici alternati”, in caso il passaggio si riduca ad una strettoia inferiore a 5,60 metri (come nel nostro caso) esistono tre modi per regolare il regime di transito alternato: a vista, con semafori o tramite movieri armati di paletta.
In ogni caso, il veicolo che trova la corsia occupata (in questo caso dai lavori in corso) nel suo senso di marcia dovrebbe dare precedenza al veicolo che sopraggiunge in senso opposto.

Il tratto di rettilineo in questione è di circa 1,8 Km dal dosso alla curva di cui non sappiamo esattamente quale porzione fosse occupata dai lavori in corso (presumibilmente tra i 500 e gli 1000 metri), pur considerando che tutto il rettilineo (dalla curva al dosso) fosse impegnato dai lavori, i due veicoli, date le diverse velocità calcolate per entrambi, avrebbero impiegato poco più di 1 minuto (60-80 secondi) per spostarsi dai punti di non visibilità (curva per il veicolo A e dosso per il veicolo B) al punto di impatto, mentre la manovra di emergenza è stata azionata solo qualche secondo prima.

Per tanto anche nell’ipotesi in cui uno dei due veicoli avesse imboccato il rettilineo prima di scorgere il veicolo opposto, avrebbe comunque avuto tempo sufficiente per vedere l’altro ed azionare le manovre necessarie ad evitare l’impatto.

Sinistro frontale
Sinistro frontale
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